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il forte gonzaga

Questo forte fa parte dell’articolato programma di rinnovamento delle fortificazioni delle principali città del Regno di Sicilia, avviato dall’imperatore Carlo V d’Asburgo dopo il viaggio nell’isola nel 1535, di ritorno dalla conquista di Tunisi e La Goulette, nella prospettiva di una difesa stabile dei territori dalle costanti incursioni dei pirati ottomani. Il Vicerè di Sicilia Don Ferrante Gonzaga, al cui nome è legata la struttura messinese, dispose l’attuazione del piano imperiale affidandone la realizzazione all’ingegnere bergamasco Ferramolino.
Questi introdusse in Sicilia i sistemi di difesa che già venivano usati nel nord Italia, collegati all’uso di nuovi strumenti di guerra. Le vecchie cortine murarie alte e merlate di origine medioevale vennero riadattate o sostituite con mura più basse e inclinate, per meglio assorbire il tiro quasi orizzontale delle artiglierie del tempo. Le obsolete torri difensive a pianta quadrata vennero sostituite da un nuovo elemento: il bastione (o baluardo) a pianta pentagonale o romboidale, con lo spigolo esterno ad angolo molto acuto per offrire un fronte meno diretto al tiro nemico.

Fuori dalla cinta muraria una serie di fortezze garantiva la protezione dei baluardi più esposti e controllava il territorio esterno alla città.
Il Forte Gonzaga, costruito intorno al 1540-’45 su un robusto rilievo naturale conosciuto come Montepiselli, a circa 160 mt. sul livello del mare e a soli 500 mt. dai bastioni più esterni, sorvegliava l’accesso alla città dai Monti Peloritani attraverso la valle della fiumara di Camaro, costituendo inoltre un osservatorio naturale sullo Stretto, da Capo Peloro e Scilla a nord fino a Capo d’Armi a sud. Il Ferramolino e i suoi collaboratori concepirono un edificio sobrio ma poderoso; la forma vagamente stellata, costruita su due assi di diversa lunghezza, orientati più o meno in direzione sud-nord ed est-ovest, propone due fronti molto allungati – quasi due prospetti principali – caratterizzati verso il mare da un bastione romboidale fortemente autonomo e, verso valle, da un baluardo triangolare ad angolo quasi retto. Ai lati si innestano altri due baluardi  per ogni fronte, spiccatamente protesi verso i pendii laterali della collina, in forte pendenza.
Il forte è rimasto in uso all’Esercito Italiano fino all’inizio degli anni ’70 del ‘900 ed è poi stato ceduto al Comune di Messina; oggi purtroppo fa parte dei gioielli messinesi che sono chiusi al pubblico e meriterebbe di essere valorizzato!!!  [fonte delle notizie: delegazione F.A.I. – Messina]

3 Commenti

  1. Riccardo 4 Maggio 2021

    molto interessante

  2. Riccardo 4 Maggio 2021

    una pagina fatta bene, ricca di informazioni utili

    • admin 4 Maggio 2021 — Autore articolo

      Lieto che abbia gradito i contenuti. Grazie per l’apprezzamento.
      Cordiali saluti
      Stefano Bello

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