sempre lungo la via Garibaldi, fino a raggiungere il Teatro Vittorio Emanuele, progettato nel 1827 e inaugurato il 12 gennaio 1852. Originariamente era intitolato a Sant’Elisabetta, in onore di Isabella di Spagna, madre del re Ferdinando II; l’edificio è di ispirazione neoclassica ed il prospetto principale, caratterizzato da conci a vista, si articola in un corpo centrale e due laterali ornati da bassorilievi. La parte centrale, su due ordini, presenta un portico a tre arcate sormontato da un loggiato ed è scandita da colonne. Sulla sommità del loggiato si erge un grande fastigio costituito da un gruppo marmoreo che rappresenta “il Tempo che scopre la Verità”. Arricchiscono la facciata otto medaglioni con le effigi di illustri musicisti e drammaturghi insieme a due targhe marmoree in bassorilievo che raffigurano “Ercole mentre sceglie la Virtù e respinge il Vizio”, ed “Ercole che sposa Ebe”, dea della giovinezza. Pregevole è il soffitto interno, dipinto da Renato Guttuso, che rappresenta il mito di Colapesce.